martedì 18 dicembre 2012

La Piccola Volante: i pirati che danno voce alle storie


Da qualche tempo nell'oceano del web si aggirano dei pirati... della letteratura. Si tratta della ciurma di La Piccola Volante, un progetto culturale che si propone di farsi strada nell'attuale scena culturale raccontando storie e dando voce a giovani autori. Abbiamo intervistato per voi il capitano della nave, Lord Panhuy in persona.

Innanzi tutto, cos'è esattamente La Piccola Volante? Un laboratorio creativo, una casa editrice o qualcosa di più?
Cancelliamo dalle opzioni quel "qualcosa di più"! Consiglierei di diffidare di chi si stampa addosso quel "di più" in presentazione. Non spetta a noi definirci qualitativamente o quantitativamente. A chi opera spetta solo il fare, quanto meglio e umilmente possibile. Quindi a riguardo deve pronunciarsi sempre e solo l'utenza! E' un laboratorio, prima di tutto. Una zattera per giocare alle storie, senza l'esigenza d'esser scrittori, esperti, eruditi. Per tutti. Un ingresso aperto per tutti al gioco delle storie. Non ci piacciono le fotografie di “scrittore” o “editore”, noi preferiamo impostare il nostro lavoro solo, semplicemente sulle storie. Vengano raccontate da uno scrittore o un metalmeccanico, uno studente o un professore. Bandiamo le differenze al momento dei giochi. Pubblichiamo e vendiamo. Si. Quando dai giochi indetti nel laboratorio vien fuori la storia di cui innamorarsi allora lavoriamo per la pubblicazione. Perché nonostante la sterile considerazione che
in questo BelPaese che di bello ha sempre meno gli si dedica, il raccontare (come illustrare, suonare, dipingere eccetera eccettera...) è lavoro. Tale deve esser fatto ogni giorno meglio. 
Perché ciò avvenga occorre dar respiro, nutrire, giustificare passione e sacrificio. Che chi racconta abbia un motivo per farlo ancora e ancora meglio. Se migliorerà, chi legge avrà un motivo in più per leggere di più. LaPiccolaVolante è l'esigenza nostra che ha preso forma. Quella di indicare la via maleducata per altri lidi, fare una scelta nostra e portarla avanti. Amiamo la libertà di fare una scelta, senza accodarci a ciò che la genteperbene definisce “sicuro”, “dignitoso”, Amiamo le Storie e amiamo la Bella Gente. A un certo punto è diventato a noi insopportabile continuare a galleggiare nello stagno, tra narcisi e maleducati demolitori. Ci siamo resi conto subito che nessuna via porta a un successo sincero e genuino, nessun'altra via che non sia la collaborazione, il crescere insieme. Confondiamo troppo spesso una “buona riuscita” con un percorso carnefice di successo individuale. Noi esistiamo in funzione di chi viaggia e lavora con e per LPV. LPV cresce se ogni singola persona lavora per la crescita di LPV, per la crescita del “marinaio” che ha di fianco. Chi combatte solo per se a noi non piace per nulla. Rispetto, educazione, affezione sono obblighi indiscutibili per chi viaggia con noi. Fuori dalla categoria di editori e scrittori, fuori dal mondo della pratica tristemente disegnata “snob” della lettura, noi proviamo a proporre Storie, senza guerre per l'esigenza di supremazia.
Leggere è importante, le storie non possono cambiare il mondo è ovvio, ma offrono spunti per nuove riflessioni a chi legge. Questo accompagna ad una crescita individuale. Un uomo che guarda il mondo con un occhio più maturo, lui si, può cominciare a cambiare il mondo.

Come è nata l'avventura della Piccola Volante?
Per gioco, in un gioco. Così è nata. In un Browser game. Il Meteospam è stato il catalizzatore del progetto. Un'improbabile previsione meteo che sfocia puntualmente nelle più cretine vicende di un vecchio nonno rincitrullito. Un gioco, trasmesso a tutti coloro che con noi giocavano, piano piano si è trasformato in un appuntamento. Dove scrivere era l'unico mezzo di comunicazione, a un certo punto, ci siamo accorti che in coda al meteospam si aggiungevano storie nuove, di altri giocatori. Ci siamo accorti che, senza neanche rendersene conto, chi mai prima di allora aveva scritto o letto, cominciava a leggere e scrivere per...giocare! Finito il primo server (partita) non volevamo buttare al cesso una scoperta così interessante e lo abbiamo tenuto in vita fuori dal gioco. Dopo un annetto di sperimentazioni, tentativi, prove e riprove abbiamo trovato l'interfaccia più adatta e abbiamo varato ufficialmente LaPiccolaVolante, alla trasmissione del meteospam sono stati affiancati i primi giochi di scrittura e di seguito è stata soddisfatta l'esigenza di pubblicazione e distribuzione per andare avanti, senza appoggiarci ad alcun ente privato o pubblico che fosse. Liberi.

Ci racconti qualcosa della ciurma? 
La Ciurma? Lei è LaPiccolaVolante! Noi, primi graduati a bordo, non siamo che una sua piccola eco. Lettori, giocatori, graduati. Tutti sono Ciurma. La distribuzione di compiti e di peso decisionale e vincolata alla conoscenza, al tempo che si è passati insieme e alla fiducia reciproca che piano piano abbiamo imparato provare. Tutto a bordo si basa sulle persone, sul rapporto che con il tempo e l'impegno si instaura. È inutile tentare una comparsa a caccia di crediti, da noi. Conta solo quanto impariamo a contare l'uno per l'altro, e quanto finisce per contare il progetto nel suo complesso. Non ci piacciono i cacciatori di trofei, o chi arriva vestito d'oro e di porpora. Agli allori sul capo, preferiamo acchiappare nuovi lettori, contagiare la passione per le storie a chi non ne aveva mai sentito l'esigenza. Ma...non sia motivo di fraintendimento. Per noi contano prima le persone, è vero, ma in quanto a democrazia (così come la si intende fuori da LPV), lasciamo orgogliosamente a desiderare. I graduati scelgono e prendono le decisioni. Se ci fai girare le balle, noi dei ma e dei se ce ne freghiamo altamente! Sei fuori. Ripeto operiamo per il vantaggio di tutti, ma senza la
collaborazione, l'educazione, l'umiltà e la pazienza, il vantaggio si fa benedire di gran carriera. Se interagisci a bordo, per una critica, per un complimento, sia perché colui a cui lo rivolgi ne abbia un vantaggio. Non risparmiamo calci, e del politicamente corretto (che fa tanta tendenza ultimamente) ce ne freghiamo.

Oggi l'editoria è in crisi e sono tantissime le case editrici costrette a chiudere per gli alti costi di distribuzione; cosa ne pensate del tradizionale sistema di produzione cartaceo e di distribuzione? Come vi collocate in questo sistema?
Ci collochiamo decisamente fuori portata! E non ce ne frega nulla! Per numerosi motivi. Vorrei capire per quale ragione dovremmo delegare un filtro freddo (perché di questo alla fine si tratta) al rapporto con l'utente. Web. Mi son decisamente rotto le balle (scusa) della fredda superficialità con il quale viene utilizzato. È solo un fantastico, magico mezzo. Un mezzo di comunicazione, non dietro un account c'è sempre un'altra persona! Ecco, siamo noi i primi tenuti a risolvere gli eventuali problemi, i primi a dovercene fare carico. Noi vogliamo il rapporto diretto con chi si rivolge a noi o rivolge interesse alla nostra produzione. Questo è il primo motivo. Non ci piacciono le imposizioni. Non ha senso per noi dedicare percentuali scandalose ad altri, quando preferiamo lasciarle in tasca agli autori. Per una questione di principio. E, diciamola tutta, non siamo pazienti. Ci siamo stancati molto velocemente di dover pregare in ginocchio i grandi Siori del Feudo per avere quelle quattro euro che ci spettano dalle vendite. Sono soldi nostri, perché dobbiamo esser costretti a pregare ogni volta che ci vengano restituiti? A noi produrre costa e cacciamo i soldi di tasca, dei giochetti del Feudo ci siam rotti e strarotti! Così dopo le prime pubblicazioni i nostri titoli sono scomparsi dalle grandi vetrine collettive! In tanti ci hanno rimproverato per questa nostra posizione. Hanno fatto il punto su alcune conseguenze che ovviamente rotolano dal pendio di queste scelte: fuori dal grande flusso la visibilità è la prima vittima, viene infeltrita, ridotta ad un lento toccar con mano. C'è da dire che noi delle detonazioni veloci non ce ne facciamo nulla. Noi che cresciamo e vogliamo andare avanti con le persone con cui entriamo in contatto, non c'è nulla di più deleterio di una crescita accelerata. Abbiamo bisogno di tempo nuovo per aggiustare la nave e la rotta, man mano che la Ciurma si allarga, trovare accorgimenti soddisfacenti che non ci impediscano di avere a che fare con le persone man mano che si fa un passo in più alla volta. Non siamo innamorati di quel successo da detonazione rapida di livello pseudoplanetario. Si va avanti, poco per volta e pazienza se per la piscina in casa dovremo ancora aspettare!
Il mondo editoriale piange la crisi da che io lo conosco! Non è un problema di oggi. Oggi si aggiunge il peso di una reale crisi economica, ma l'intero paese ha trascurato in ogni suo ruolo (dalla politica, al popolo, al commercio e gli stessi editori) il settore editoriale e culturale. La gente non legge, non racconta e fondamentalmente io ho paura che anche tra quelli che leggono e scrivono ci sia una pesante percentuale di chi se ne strafotte, innamorato solo dell'immagine dello “scrittore” e dell'”editore”! Fa comodo dopo tutto, a tutti. A chi non vuole troppi cani sciolti in giro, a chi non vuole imparare nulla ma arrivare a vestire i panni in fretta, a chi si crogiola nella propria immagine...la crisi dell'editoria non è una crisi economica è un fottuto giochino di imbecilli radical chic che se ne strafotte del popolo in basso, quello a cui insegnare a leggere e comunicare non solo non vale la pena, ma non è conveniente.
Ecco perché li chiamano “Libri” e non “Storie”, perché nominano alla nausea scrittori e solo di sfuggita i titoli delle storie. Ecco perché hanno tanta paura del formato elettronico! Mi sento ancora dire “ma leggere su uno schermo mi distrugge gli occhi!”. In troppi non hanno ancora idea di cosa sia un supporto di lettura elettronico! 
Ma siori, io penso non sia per nulla una questione di romanticismo. Togli la carta e le spese di produzione crolleranno, togli la carta e gli abomini EAP (editori a pagamento) moriranno, i libri costeranno di meno, saranno alla portata di più persone, ma oggi l'editoria attuale non ha fatto nulla per vivere di lettori. Ha lavorato per vivere di ...carta! Troppo poco tempo è rimasto per educare tutti alla cultura, alla lettura, chi rimarrà a comprare se domani sparisce la carta? E di cosa vivranno gli editori che di carta ristrafinanziata hanno nutrito anni di lavoro? La crisi dell'editoria non è altro che un altro giochino scaduto in una gangbang all'italiana! 
Noi non vogliamo la morte della carta, ma un suo utilizzo più assenanto. Vogliamo che tutti possan comprare, leggere e poi scegliere cosa è più giusto dedicare al sacro trono della carta sulla propria libreria. Questo è il futuro dell'editoria. Storie alla portata di tutti. Si combatte ancora troppo in italia perché leggere rimanga una passione radical chic! E a pagarne le conseguenze chi vuoi che siano? I piccini, quelli che purtroppo ancora credono che l'immettersi nel flusso della distribuzione nazionale “gli faccia bene”!

Oltre al laboratorio di La piccola volante, esiste anche La mercantile Volante: Che cos'é?
Lavori in corso. É la nostra vetrina, i titoli sono ancora pochi, ma spiegherò anche il perché. Abbiamo bisogno di vendere, metter da parte qualcosa da reinvestire e crescere un passo alla volta.
La mercantile è dove mettiamo in vetrina i nostri prodotti. È cambiata più volte, e cambierà ancora vestito. Come per ogni passo nuovo abbiamo bisogno di sperimentare, provare cosa funziona meglio, quale vestito cada più comodo. Lavoriamo anche noi su carta, con il metodo POD, stampiamo solo se il titolo viene ordinato. Non facciamo magazzino, perché non possiamo permettercelo, perché preferiamo usare carta solo quando occorre. Non ci avvantaggiamo di alcun aiuto esterno a LPV, né pubblico, né privato andiamo avanti piano piano con quello che lavoriamo. Prepariamo la strada per i formati elettronici. Il prossimo passo sarà metterci nelle condizioni di produrre formati elettronici più adatti ai supporti. Comunque basta contattarci, su qualsiasi piattaforma LPV e chiedere. Il nostro intento è spostare il grosso della distribuzione sul formato a basso costo, quello elettronico, tenendo a disposizione anche l'opzione “contenitore di carta”, ma si viaggia per rendere le Storie usufruibili e poco costose. Allora quella è la soluzione ed è dovere di chi fa la scelta di immettersi nel settore, percorrere queste via. L' Editore, mercante, cantastorie, comunque lo si voglia chiamare, ha un compito sacro e purtroppo dimenticato: diffondere le storie. Posizionarle su un piano vicino a TUTTI! Qualunque sia il “contenitore”!

Un giovane autore che ha scritto qualcosa e volesse proporvelo, come può fare?
Eheheh semplicemente ...NON PUO'! Non esaminiamo testi estranei ai giochi LPV. Sarebbe inutile, ripeto per l'ennesima volta, inviarci un dattiloscritto, una storia con il solo intento di farcela leggere. Noi non la leggeremo. L'unica maniera per trovare la via che porti alla mercantile è il laboratorio. Indiciamo giochi di scrittura di continuo, i cui regolamenti sono dettati dalla nostra curiosità, voglia o esigenza. Quando una storia, un modo, ci piace abbastanza allora puntiamo il mirino sull'autore. È un meccanismo paziente. Su LPV un ruolo importante lo hanno i lettori. I giochi non servono solo a dar la caccia ad una buona storia, ma anche a cominciare a testare la “resistenza tecnica” dell'autore, l'effetto del suo modo su chi legge. No, non basta un gioco. Ci serve convincerci. Ci basiamo sulle opinioni nostre e di chi legge, osserviamo con quale costanza i cantastorie si trasformano, maturano e migliorano. Giocare, partecipare alla vita di LPV è indispensabile. Non pubblicheremo mai al primo rimbalzo a bordo. Non faremo mai cenno di intenzione alcuna a nessuno fino a che non facciamo la scelta, prendiamo la decisione. Chi gioca da noi lo faccia per il gusto di raccontare una storia, accetti di calpestare il tatami e si renda disponibile tanto a complimenti e apprezzamenti quanto a critiche e consigli. Atteggiamenti presuntuosi, arroganti, maleducati e pure insulti, bocciature sterili, critiche fini a se stesse da noi non sono ammesse. Chi gioca, giochi con tutti sullo stesso piano. Lavorare con noi non vuol dire “essere scrittori”. Che sia ben chiaro! Ma amare lo scrivere, amare il raccontare, amare le storie. Anche le storie possono essere una risorsa, un mestiere, anche se non vi daranno l'importanza dello “Scrittore”, come viene inteso oggi! Abbiamo bisogno di conoscere con chi lavoriamo, trovare le misure per convivere lungo il percorso del progetto. Non abbiamo tempo per il vaglio di testi, e comunque preferiamo questo metodo. Ci avvicina di più alla gente, ci permette di lavorare con più serenità, delle volte anche di affezionarci, seppure implichi una vetrina che cresce piano, un titolo per volta. Non abbiamo fretta e preferiamo lavorare su una storia alla volta, con piacere, con una persona alla volta. Questa è LPV. No, allora non può. Cerchiamo storie, non chi prova a presentarsi nelle vesti di “scrittore”. A questi ultimi suggerisco ben altri Editori, più esperti, più importanti e grandi di noi, se proprio vogliono, che possano valorizzare meglio la loro immagine!

Progetti futuri?
I progetti sono tanti tanti! Ma non possiamo rincorrerli tutti insieme! Come ho già detto il primo passo sarà lavorare per dare un peso maggiore al formato elettronico. Il resto lo vedremo appena concluderemo questo passetto!

Fatti una domanda e datti una risposta!
Perché dovrei farmi una domanda da solo se ne conosco già la risposta?
Perché sei schizofrenico!
Ah! Grazie MisterConiglietto!

1 commento:

Irismay ha detto...

Passo per farti i miei più cari auguri!
Ire
★˛˚˛*˛°.˛*.˛°˛.*★˚˛*˛°.˛*.˛°˛.*★Buon*★* 。*˛.
˛°_██_*.。*./ ♥ \ .˛* .˛。.˛.*.★* Natale*★ 。*
˛. (´• ̮•)*.。*/♫.♫\*˛.* ˛_Π_____.♥ a te ♥ ˛* ˛*
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*(…’•’.. ) *˛╬╬╬╬╬˛°.|田田 |門|╬╬╬╬╬*˚ .˛ …