lunedì 13 maggio 2013

La storia di Pisolo

Oggi ci scrive Pisolo, un gattino che da qualche mese vive felicemente insieme a Bibi, una nostra lettrice.
Pisolo ci lascia un messaggio per i suoi amici del gattile in cui si trovava prima di incontrare Bibi:

"Ciao amici del gattile! Vi ricordate di me? Sono Pisolo!!! Volevo farvi un salutino dalla nuova casa e, a tutti i nuovi arrivati, raccontare la mia storia. Sono stato al gattile per 7 anni. Non ci stavo mica male, dopotutto: c’erano persone simpatiche che mi volevano bene e avevo fatto amicizia con altri “trovatelli” come me, tutti ospiti del gattile. Ogni tanto qualcuno andava via e mi dispiaceva, perché magari era uno dei miei amichetti e sapevo che non l’avrei più rivisto e non avremmo più giocato insieme. 
Gli dicevano “Hai trovato una famiglia e una nuova casetta! Che gattino fortunato! Sei contento?”. Tra noi ospiti del gattile circolavano voci che “casetta” e “famiglia” fossero due cose molto belle, qualcuno diceva di averle avute, una volta, e raccontava di coccole, pappe buone e nanne su lettoni. Io ero contento che i miei amichetti avessero trovato tutto questo, ma mi chiedevo spesso perché nessuno volesse dare anche a me una casetta e una famiglia. Poi pensavo che i micini piccoli fossero più fortunati, perché sono soffici e fanno tenerezza… e infatti vedevo che loro trovavano quasi subito qualcuno che gli volesse bene, mentre noi “anzianotti” stavamo lì… a guardarli andare via verso il mondo fatato delle coccole sul lettone. 
Una sera un vecchio gatto ospite del gattile mi ha spiegato alcune cose: a parte il discorso dei micini, che avevo già capito da solo, mi ha detto 
“Sei nero… e alcuni umani sono così stupidi da pensare che i gatti neri portino sfortuna” 
“Ma io non sono nero nero nero… sono color caffè e sotto il pancino, per esempio, sono marrone scuro!” 
“Non importa come sia il tuo pancino: la gente vede solo un gatto nero… e ti manca un occhio. Te l’ho detto: alcuni umani sono stupidi, quindi rassegnati all’idea che da qui non uscirai mai. Se qualcuno ti avesse voluto, non saresti qui da quasi tutta la vita!”. 
Caspita! In effetti la sua spiegazione era logica, ma io non avevo mica nessuna colpa se avevo perso un occhio ed ero nato “quasi nero”! Sapevo di avere tanto amore da dare e ne desideravo tantissimo! Certo… le volontarie del gattile erano tanto gentili con me, ma alla fine avevo capito che il mio amico avesse ragione: ero lì da 7 anni e nessuno aveva mai mostrato il minimo interesse per me e così mi ero rassegnato a non avere mai una casetta né una famiglia affettuosa. Un giorno è arrivata Gabriella, una delle volontarie, che tutta felice mi ha detto “Pisoli’… cocco de mamma… hai trovato una casetta, anche se a Genova e quindi un po’ lontano da qui. Ci mancherai tanto, Pisoli’, ma da adesso avrai una famiglia!” E poi è arrivata la mattina della partenza da Roma verso Genova. Avrei voluto dire: “No! Tenetemi qui con voi! Ho paura!!”, però ero anche emozionato perché finalmente avrei avuto UNA FAMIGLIA… quella cosa tanto bella di cui parlavano alcuni miei amici del gattile. Durante tutto il viaggio non ho fatto che pensare che forse non fossi così sicuro di volere una famiglia. Sono rimasto chiuso nei miei pensieri fino a Genova… non ho detto una parola… sono stato lì buono buono pensando che forse così si sarebbero dimenticati di me e mi avrebbero riportato al gattile!! Invece siamo arrivati a Genova, dalla mia nuova mamma. All'inizio non mi piaceva molto: tanto per cominciare non aveva la coda né il pelo… insomma, un’umana come tutti gli altri… e poi ODORAVA DI GATTO! DI UN ALTRO GATTO!!! 
Non capivo: mi avevano tolto dal MIO gattile per mandarmi in un altro? Però sembrava buona, perché appena mi ha visto ha sorriso, ha infilato una mano nel trasportino per farmi una carezza e ha detto “Ciao bello!” 
Quando siamo arrivati a “casina” ho avuto il primo incontro anche con mia sorella, che mi ha subito soffiato!! Ero terrorizzato: gente nuova, casa nuova, odori nuovi e una gattaccia antipatica che mi soffiava!!!! Per alcuni giorni la mamma mi ha tenuto chiuso in bagno. Veniva spesso a farmi le coccole per non farmi sentire solo, mi portava le pappe e aveva sistemato un cuscino accanto alla finestra. Stavo bene, ma ero curioso di vedere il resto della casa e conoscere gli altri umani e gli altri gatti con cui avrei dovuto trascorrere il resto della mia vita! Un giorno la mamma ha aperto la porta del bagno e ha detto “Speriamo che tua sorella non ti apra in due…” e mi ha fatto uscire. 
Ora sono qui da quasi due mesi. Mia sorella ancora mi soffia (ma io mi “vendico” andando a rubarle le pappe mentre dorme ^__^), la mamma è l’unica umana e viviamo tutti e tre in questa casina. Gioco con le foglie quando sono in giardino e con le palline quando sono dentro casa, dormo sul lettone accanto alla mamma e al mattino la sveglio dandole leggeri “morsetti” sulla testa. Lei ride divertita, mi fa le coccole e poi dice “Colazione!” e io corro in cucina, perché significa che mi darà la pappa buona. E sono tanto felice, perché anche se non sono un soffice cucciolino, sono scuro (COLOR CAFFÈ!!) e ho solo un occhietto, la mia mamma dice sempre che sono bellissimo e mi ha spiegato che se sono rimasto 7 anni al gattile è perché, forse, aspettavo proprio lei. Dice sempre “Non ci siamo cercati, ma ci siamo trovati lo stesso”. Ecco amici miei… ho concluso. Volevo raccontarvi la mia storia così non vi demoralizzate se vedete che il tempo passa e nessuno sembra accorgersi di voi: la mia mamma mi ha detto che un “Amore Grande” arriva quando meno te lo aspetti.
 Ciao a-mici! Un morsetto coccoloso dal vostro Pisolo (l’Amore Grande di mamma Bibi)"

3 commenti:

Rosa ha detto...

Ciao blogatta bellissima questa storia di Pisolo, poverino, son contenta per lui, non conta quanto si aspetta, ma chi si aspetta, auguroni, ciao buona settimana a presto rosa.))

Unknown ha detto...

Pisolo (affettuoso e dolcissimo gatto adulto di gattile) si sente già un divo ^___^ Spera che la sua "testimonianza" possa servire a dare una piccola speranza di adozione anche ai gatti un po' meno fortunati... quelli "imperfetti" che nessuno sembra volere. E mamma Bibi ammette candidamente che a lei, il "gatto nero", abbia portato un sacco di felicità e -perché no- forse anche un po' di fortuna ;-)

Anonimo ha detto...

:-D